
Hai voglia di crêpes salati o dolci? Scegli una crepiera elettrica e preparale quando vuoi!
Cos’è una crepiera elettrica?
Gli amanti della buona cucina conoscono bene la bontà della crespella, meglio conosciuta con il termine francese „crêpe“. Dolce o salata, può essere abbinata praticamente a qualsiasi contesto, e negli ultimi anni sono comparsi addirittura dei punti di ristoro che si occupano specificamente di questo piatto. Ma non tutti sanno che la sua preparazione può avvenire in modo rapido e accurato grazie a un particolare accessorio.
Si tratta della crepiera elettrica, una soluzione che permette di ottenere, anche senza nessuna esperienza nel settore, cialde morbide cotte in modo uniforme ed equilibrato, molto più velocemente rispetto alla più comune preparazione manuale.

Ogni crepiera elettrica consiste semplicemente in un piano liscio e rotondo, su cui si stende l’impasto, e una resistenza posta subito al di sotto, utile per riscaldare il piano e cuocere quindi la crêpe. I modelli si differenziano l’un l’altro per fattori come la qualità di costruzione, la potenza in Watt, la sensibilità delle regolazioni e la presenza di accessori aggiuntivi (come la paletta per distribuire l’impasto sul piano).
Prima di scrivere questa guida ho analizzato cinque modelli che ho avuto la fortuna di provare personalmente, individuando al meglio i pro e i contro di ognuno.
Cosa valutare sul momento dell’acquisto?
Come già spiegato durante i paragrafi precedenti, la crepiera elettrica è un accessorio molto semplice. Per questo è impossibile individuare grandi differenze di funzionamento tra un modello e l’altro.
Tuttavia ogni marchio offre i propri allestimenti, e per la scelta un primo passo potrebbe essere quello della dimensione. Il piatto della crepiera elettrica non è uguale per tutte le versioni: nonostante la forma sia sempre quella rotonda, il diametro può variare notevolmente.
Un altro parametro importante è la presenza di accessori. Alcuni produttori offrono in abbinamento con la crepiera elettrica diversi optional, tra cui la paletta (un oggetto a forma di „T“ che serve per stendere uniformemente l’impasto), che a dipendenza dei casi può essere in plastica o in legno.

Ma ciò in cui si possono trovare le differenze maggiori fra una crepiera e un’altra è il design. Il piatto è sempre rotondo, ma tutt’altro discorso vale per lo chassis. Fra colori, materiali e forme geometriche ce n’è davvero per tutti i gusti, e l’abbinamento con le linee o le tonalità dell’arredamento della propria cucina non è mai un’idea troppo superficiale.

Dopo aver chiarito i punti appena elencati non resta che dare un’occhiata alle offerte: l’indecisione potrebbe sfumare via definitivamente dopo aver trovato una promozione imperdibile, magari online, in cui spesso i piccoli elettrodomestici sono soggetti a forti riduzioni sul prezzo di listino. Consiglio di rivolgersi a venditori palesemente affidabili, con un buon numero di feedback positivi e tutte le informazioni di contatto necessarie.
Il test: cinque prodotti a confronto
Severin CM 2198
Un modello semplice, con chassis in materiale sintetico e piastra da 30 cm di diametro. L’assemblaggio è tedesco, a prova di una buona qualità generale. La potenza è di 1000W, e la temperatura è regolabile tramite un potenziometro. Comprese due spatole in legno. La dotazione è senza dubbio un vantaggio, mentre il contro si rispecchia nel potenziometro, le cui plastiche potevano essere più stabili.
Ariete Crêpes Maker
Ariete è da sempre sinonimo di qualità ed efficienza. Questa crepiera non fa eccezione: i materiali sono ottimi. Anche in questo caso la potenza è pari a 1000W, con due spatole di legno incluse, termostato e avvolgicavo. Un pregio è la piastra antiaderente, ma di contro il colore è bordeaux, difficile da armonizzare con la propria cucina.
Beper Rosina
Una sola paletta di legno compresa per questo modello, ma le sue dimensioni sono più ampie in altezza, e questo potrebbe risultare in una miglior comodità. La resistenza è da 900W, e la caratteristica più accattivante è la regolazione fra 5 diverse temperature preimpostate. Un ottimo vantaggio, ma un contro è da riconoscere nella dotazione più scarsa rispetto ai concorrenti.
DCG CM5750
Un altro modello con 900W di potenza, questa volta prodotto dall’italiana DCG Eltronics. Le dimensioni sono contenute: appena 19 cm di diametro, con un comodo manico che permette di immergere la superficie rovente, opportunamente arrotondata, direttamente nell’impasto. Si tratta di una tipologia di crepiera elettrica diversa da tutte le precedenti, ma non per questo meno efficace. L’identità made in Italy è senza dubbio un pro, ma è presente anche un contro, ovvero la maggiore difficoltà nell’utilizzo.
Techwood TCP-721
Indubbiamente il modello più versatile di questo confronto. Include non solo la paletta, ma anche un piano cottura rimovibile con quattro piccoli incavi per la preparazione di crêpes ridotte. La potenza è di 1000 W. Un punto a favore è proprio la piastra aggiuntiva, ma di contro non è presente la regolazione della temperatura.
Conclusioni
Definire quale, fra le crepiere elettriche che ho testato, sia la migliore non è stato semplice. Ognuna ha presentato i propri punti forti e deboli.
In termini assoluti ho trovato la Techwood TCP-721 superiore ai concorrenti, grazie alle combinazioni che si è mostrata in grado di offrire. Fra le cinque è anche la più costosa, per via del piano aggiuntivo che mi è piaciuto abbastanza da rendere questo modello il vincitore del confronto.
Ma in termini di rapporto qualità/prezzo ho scelto la crepiera Ariete Crêpes Maker, che per un prezzo davvero contenuto offre due spatole in legno e una qualità di assemblaggio sorprendente. Raccomando comunque di valutare attentamente i modelli anche e soprattutto sulla base delle proprie esigenze, perché per me – per esempio – la regolazione della temperatura non è un requisito fondamentale, mentre potrebbe esserlo per un qualsiasi altro acquirente.